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Per Gazzelle E' Superbattito

  • 🌑🌒eclissidistorta🌘🌑
  • 4 apr 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Fin troppo spesso di recente sento recriminazioni di autenticità artistica come alibi per aumentare la visibilità dimenticando di fare a menda sulla propria coerenza.

L'errore probabilmente sta nel dover tassativamente commisurare, come se necessariamente ci debbano essere dei capri espiatori o degli ereditieri.

E' indispensabile che ad ogni promessa musicale si debba necessariamente trovare un corrispettivo?

Io trovo questi confronti denigranti, perchè se nelle arti figurative i rimandi o comunque le analogie erano fortemente volute e motivo di lustro, sembra invece che nella musica questo processo sia imposto, come se la musica fosse una partita a "Memory" in cui due carte uguali si debbano necessariamente scartare!

Trovo sterile questo cercare a tutti i costi di tracciare una linea che vada dai cantautori ai giovani "dadaisti epistolari" dell'attuale scena musicale; e peggio trovo squallido ed immotivato voler ancora ricreare quegli schieramenti tra i contemporanei alla "Beatles o Rolling Stones" che non hanno mai avuto fondamenta se non nel dare alibi alle testate per scrivere.

Forse tutto questo altro non è che un ammiccanento atto a soggiogare nella speranza di veicolare il gusto, mentre con tutti questi paragoni si stanno creando delle matriosche che finiranno per offuscarsi ed ingombrarsi a vicenda.

La sintesi di tutto questo ha come simulacro il grande cliché che Gazzelle sia il nuovo Calcutta, come se Calcutta fosse un nuovo modello di Iphone destinato a non durare più di un paio d'anni per poi essere rimpiazzato da qualcosa di migliore.

Ma soprattutto come se Gazzelle avesse bisogno di emulare piuttosto che essere.

Forse sono stata un po' stilnovista nell'iniziare con un'invettiva e per questo passerò alle questioni auliche: la musica e le emozioni.

Qualche mese fa scrissi un mini articolo su Gazzelle definendolo "un funambolo del romanticismo ancora senza volto che scruta oltre il ricordo, come il viandante di Friedrich, posando lo sguardo su una consapevolezza da cinismo magico".

Non sapevo ancora cosa aspettarmi dall'uscita del disco, ma una volta uscito ho pensato che un impeto così non me l'aspettavo.

In 8 tracce Flavio è riuscito a sintetizzare un'alchimia corale generazionale nonostante parli di sè e dei suoi se con il sussidio iniziale di una tastiera per bambini.

Ho visto negli occhi di chi lo ascoltava per la prima volta la luce di chi assapora una miscela di empatia, ho visto ai suoi concerti le persone cantare a squarciagola come se aspettassero quel momento per esorcizzare la paura di sentirsi soli con le proprie emozioni, ho sentito mia nipote di 5 anni cantare il ritornello di "Balena" dopo averla sentita un paio di volte nella riproduzione casuale;

e cosa rende un sognatore artista se non la sua capacità di diventare alchimista dell'animo come ha fatto Gazzelle ?

Superbattito" è un album emotivamente virtuosista pregno di serendipità, in cui il vibrato della voce è quello del risveglio mattutino ancora contaminato dal sogno. La batteria è un cardiografo e tutto ciò che è sintetizzato è un pathos caleidoscopico.

Ogni canzone di Gazzelle è ed ha uno stato d'animo, ogni frase è cangiante, ogni suggestione è lecita!

Potrei scriverne per ore, ma preferisco passare questo tempo ad ascoltarlo.

Fatelo anche voi e scrollatevi di dosso i pregiudizi perchè gridare necessariamente al plagio non vi rende intellettualmente superiori ma semplicemente boriosi.


 
 
 

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